LA NIKE DI SAMOTRACIA
La Vittoria alata fu rinvenuta nell'isola egea di Samotracia nel 1863.
La statua si ergeva sulla prua di una galera (nave) in pietra che faceva parte di una fontana scenografica su più livelli.
L'autore è ignoto; potrebbe essere Pitocrito, uno scultore che firmò molte opere rinvenute a Rodi.
Un vento impetuoso sembra investire la dea.
Infatti il corpo della Nike è proteso in avanti: frammenti delle braccia e delle mani hanno permesso di capire che il braccio destro era proteso in avanti, mentre il sinistro era sollevato, come se la divinità stesse opponendosi al vento del mare, in volo. Le ali e le pieghe della veste, che si increspano al vento, accentuano questo movimento.
La statua unisce in sè tutti i principi di armonia e proporzione dei modelli classici al dinamismo tipico dell'età ellenistica: i panneggi di Fidia, le trasparenze di Prassitele e la tridimensionalità di Lisippo.
La Vittoria alata fu rinvenuta nell'isola egea di Samotracia nel 1863.
La statua si ergeva sulla prua di una galera (nave) in pietra che faceva parte di una fontana scenografica su più livelli.
L'autore è ignoto; potrebbe essere Pitocrito, uno scultore che firmò molte opere rinvenute a Rodi.
Un vento impetuoso sembra investire la dea.
Infatti il corpo della Nike è proteso in avanti: frammenti delle braccia e delle mani hanno permesso di capire che il braccio destro era proteso in avanti, mentre il sinistro era sollevato, come se la divinità stesse opponendosi al vento del mare, in volo. Le ali e le pieghe della veste, che si increspano al vento, accentuano questo movimento.
La statua unisce in sè tutti i principi di armonia e proporzione dei modelli classici al dinamismo tipico dell'età ellenistica: i panneggi di Fidia, le trasparenze di Prassitele e la tridimensionalità di Lisippo.