REALISMO
REALISMO
Movimento culturale che in letteratura e nelle arti figurative predilige una rappresentazione fedele e reale della realtà, in contrapposizione alla cultura del Romanticismo che tendeva ad idealizzarla.
I soggetti della realtà quotidiana sono i temi prediletti dai pittori del Realismo che
ricercano la verità.
Alla base della nascita di questa corrente artistica vi sono le tensioni sociali che caratterizzano questo scorcio di secolo: i contadini che abbandonano le campagne e si trasferiscono nelle città, divenendo operai, sfruttati e sottopagati; una misera vita condotta in quartieri malsani tra i fumi velenosi delle industrie simbolo del tanto ricercato progresso industriale.
La società, dunque, ma anche il lavoro e tutte le tematiche ad essi legati divengono oggetto di indagine non solo di artisti ma anche di letterari, come Zola in Francia e Verga in Italia (Verismo).
La società viene raffigurata dai pittori nei suoi aspetti più umili ed emarginati: gli operai, i contadini al lavoro, gli spaccapietre, i lottatori.
L'intento di Gustave Courbet era quello di comunicare un messaggio sociale e politico con la speranza di poter incidere sulla realtà.
Grandi dimensioni, colori scuri e polverosi, terre e bruni, oltre ad una grande attenzione ai dettagli caratterizzano le tele dei pittori del realismo ottocentesco.
Tra gli altri si ricordano Millet e Daumier.
Le nuove idee pittoriche suscitarono critiche feroci per la volgarità e l'umiltà dei temi raffigurati.
Lo stesso Courbet, le cui opere furono rifiutate all'Esposizione Universale del 1855, decise di allestire un padiglione contiguo a quello ufficiale (Padiglione del Realismo) dove espose i suoi lavori.
E' questa la data ufficiale della nascita del Realismo come movimento pittorico.
Movimento culturale che in letteratura e nelle arti figurative predilige una rappresentazione fedele e reale della realtà, in contrapposizione alla cultura del Romanticismo che tendeva ad idealizzarla.
I soggetti della realtà quotidiana sono i temi prediletti dai pittori del Realismo che
ricercano la verità.
Alla base della nascita di questa corrente artistica vi sono le tensioni sociali che caratterizzano questo scorcio di secolo: i contadini che abbandonano le campagne e si trasferiscono nelle città, divenendo operai, sfruttati e sottopagati; una misera vita condotta in quartieri malsani tra i fumi velenosi delle industrie simbolo del tanto ricercato progresso industriale.
La società, dunque, ma anche il lavoro e tutte le tematiche ad essi legati divengono oggetto di indagine non solo di artisti ma anche di letterari, come Zola in Francia e Verga in Italia (Verismo).
La società viene raffigurata dai pittori nei suoi aspetti più umili ed emarginati: gli operai, i contadini al lavoro, gli spaccapietre, i lottatori.
L'intento di Gustave Courbet era quello di comunicare un messaggio sociale e politico con la speranza di poter incidere sulla realtà.
Grandi dimensioni, colori scuri e polverosi, terre e bruni, oltre ad una grande attenzione ai dettagli caratterizzano le tele dei pittori del realismo ottocentesco.
Tra gli altri si ricordano Millet e Daumier.
Le nuove idee pittoriche suscitarono critiche feroci per la volgarità e l'umiltà dei temi raffigurati.
Lo stesso Courbet, le cui opere furono rifiutate all'Esposizione Universale del 1855, decise di allestire un padiglione contiguo a quello ufficiale (Padiglione del Realismo) dove espose i suoi lavori.
E' questa la data ufficiale della nascita del Realismo come movimento pittorico.
Courbet aprì una propria scuola realistica per combattere l'influenza dell'Accademia. Vi affisse un cartello con le sue quattro regole:
"Non fare quello che faccio io.
Non fare quello che fanno gli altri.
Anche se tu facessi quello che fece Raffaello non esisteresti: è un suicidio.
Fa' quello che vedi, che senti, che vuoi."
IL REALISMO IN ITALIA: I MACCHIAIOLI
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